Operazione Aderlass, rianalizzati i campioni tra il 2013 e il 2019: nessun risultato anomalo rilevato
Nuovo capitolo dell’Operazione Aderlass. L’indagine avviata dalle autorità austriache ormai un anno e mezzo fa nell’ambito del doping nello sci di fondo, estesasi poi al ciclismo, ha visto coinvolti diversi atleti austriaci e non, tra i quali Stefan Denifl, Georg Preidler, Kristijan Koren, Borut Bozic e Kristijan Durasek, portando a diverse squalifiche tra i corridori citati. Figura centrale dell’indagine è il medico Mark Schmidt, che di recente ha ammesso di aver aiutato a doparsi ben 150 atleti, con L’Unione Ciclistica Internazionale che ormai 12 mesi fa ha chiesto dunque al CADF (Cycling Anti-Doping Foundation) di rianalizzare i campioni prelevati tra il 2016 e il 2017, soprattutto considerando che, nel periodo in questione, circolava in gruppo una nuova sostanza proibita.
Due giorni fa sono infine arrivati i risultati delle rianalisi del CADF, che non si sono limitati al periodo richiesto dall’UCI ma hanno riguardato ben 800 campioni (100 analisi del sangue e 700 delle urine) tra il 2013 e il 2019, anche se la metà provenivano dalle annate 2016 e 2017. In nessuno di questi è stato rilevato un risultato anomalo, con i campioni che sono stati comunque nuovamente immagazzinati per la conservazione a lungo termine nel caso in futuro emergano nuove conoscenze scientifiche che permettano altre analisi più approfondite alla ricerca del doping.
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